Il licenziamento consiste nel recesso del rapporto di lavoro che viene effettuato dal datore di lavoro. In alcuni casi quest’ultimo può essere considerato illegittimo, e quindi può essere contestato dal dipendente.
Dunque, il licenziamento illegittimo si verifica quando il datore di lavoro pone fine al rapporto lavorativo senza giusta causa o giustificato motivo (oggettivo o soggettivo). Nel caso in cui si dovesse verificare la suddetta circostanza, non essendoci alcun motivo valido a giustificare la cessazione del rapporto, il lavoratore gode delle tutele previste dalla legge. Le principali norme che regolano il licenziamento illegittimo sono contenute nella Legge n. 604/1966 e nell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge n. 300/1970), aggiornati dalla Legge n. 92/2012 e dal D.lgs. n. 23/2015.
Ipotesi di licenziamento illegittimo sono:
• Il licenziamento che avviene per ragioni discriminatorie, ad esempio nel caso di lavoratrice incinta;
• Illecito disciplinare contestato al lavoratore, nei casi in cui esso sia inesistente oppure non così rilevante da comportare la sanzione del licenziamento;
• Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, quando il datore non ha verificato se poteva adibire il dipendente a mansioni alternative (cosiddetto «repechage»);
• Il licenziamento orale il quale è illegittimo sempre, anche se fondato su valide ragioni;
• Il licenziamento intimato alla lavoratrice nel periodo che va dall’inizio della gravidanza sino al compimento di 1 anno di età del bambino;
• Il licenziamento del padre lavoratore che gode del congedo di paternità, per la durata del congedo sino al compimento di 1 anno di età del bambino;
• Il licenziamento durante il periodo di malattia del lavoratore. Il dipendente infatti ha diritto a conservare il posto di lavoro per un periodo massimo indicato dal contratto collettivo (cosiddetto comporto). Tuttavia anche superato il comporto, il licenziamento è ugualmente illegittimo se la malattia del dipendente è stata generata da un ambiente lavorativo insalubre o si tratta di infortunio sul lavoro determinato dalla mancata adozione delle misure di sicurezza.
Dunque quali sono i diritti riservati al lavoratore in caso di licenziamento nullo?
Con il Jobs Act i casi di licenziamento illegittimo che prevedono la possibilità di contestare la scelta del datore di lavoro, vengono distinti in due diverse categorie:
A. Licenziamenti illegittimi che danno diritto al reintegro sul posto di lavoro;
B. Licenziamenti illegittimi che danno diritto ad un’indennità risarcitoria.
In ogni caso per la tutela del lavoratore, sarà necessario impugnare il licenziamento illegittimo, mediante specifiche procedure normative. Quest’ultime prevedono innanzitutto l’invio di una lettera al datore di lavoro, in cui si manifesta la volontà di ricorrere alle vie legali. A questo punto il legale tenterà una trattativa extragiudiziale al fine di assicurare una più celere tutela dei diritti del lavoratore.
Tuttavia, nel caso in cui tale tentativo non dovesse andare a buon fine, si procederà con il deposito del ricorso in Tribunale seguendo le disposizioni previste dalla legge.